Galatina, città situata nell’entroterra leccese, è stata recentemente riconosciuta come città d’arte. Il suo centro urbano si è evoluto durante il Medioevo e il Cinquecento, un’epoca che ha conferito un tocco di nobiltà attraverso numerosi palazzi e strutture civili, appartenenti al periodo in cui Galatina era contea e ducato.
Luoghi di interesse a Galatina
Nel cuore del centro storico di Galatina si ergono diversi edifici religiosi, tra cui la maestosa Basilica di Santa Caterina d’Alessandria. Dichiarata monumento nazionale nel XIX secolo, la basilica fù eretta per volontà di Raimondello, conte di Lecce e principe di Taranto, desideroso di creare un santuario per custodire il dito di Santa Caterina, portato dai cavalieri crociati.
La chiesa è un esempio di stile romanico pugliese, arricchito da elementi gotici. Fu Maria d’Enghien, moglie di Raimondello, a commissionarne gli affreschi, coinvolgendo artisti delle scuole giottesca e senese nei primi anni del XV secolo. Accanto alla basilica sorge Palazzo Orsini, costruito nel Trecento da Raimondello del Balzo Orsini come ospedale; attualmente, ospita il Comune.
La Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo è un esempio significativo di architettura del Seicento, edificata su un’antica struttura dove, fino al Quattrocento, si celebrava la messa con rito bizantino. All’interno, si trovano importanti tele del Seicento e Settecento. Il 28 e 29 giugno, è una destinazione di pellegrinaggio per i ‘tarantolati’, colpiti dal morso della taranta.
Il curioso rituale, caratterizzato da danze e grida, sembra richiamare un’antica pratica esoterica simile all’esorcismo; si narra infatti che chi viene morso viene posseduto da un demone.
La singolare chiesa delle Anime Sante del Purgatorio presenta una pianta ottagonale schiacciata ed è sormontata da un soffitto ligneo a lacunari ottagonali decorati dalla grande tela del Cristo Risorto. Al suo interno, conserva sei pregevoli sculture in cartapesta.
Tra vicoli lastricati e palme secolari, emergono le chiese del Carmine e dell’Addolorata, ricche di dettagli barocchi.
Edificate tra il Seicento e il Settecento, queste chiese vantano soffitti a cassettoni di grande raffinatezza, statue policrome, affreschi e altari imponenti e fastosi scolpiti nella pietra.
Il Castello
Nella zona di piazza Alighieri, si può visitare ciò che resta dell’antico castello dei Castriota-Scanderbeg, famiglia del re Ferdinando I d’Aragona. Conosciuto anche come Palazzo Ducale, conserva le fondamenta dell’antica struttura, su cui si erigono le mura attuali.
Attorno alla città di Galatina si estende l’antica cinta muraria, costruita nel XIV secolo. Questa struttura, suddivisa in quattro maestose porte scolpite nella pietra, fù eretta vicino al primo insediamento di Galatina, dove la falda acquifera affiorava. Durante il dominio spagnolo, per ordine di Carlo V, le mura furono ampliate e in parte distrutte.
Ancora oggi, lungo corso Maria D’Enghien e via Giuseppina del Ponte, si possono vedere frammenti robusti della muraglia. In città, tre delle cinque porte originali sono ancora visibili, mentre l’ultima fù costruita nel XVIII secolo.
Una di queste è la Porta della Luce, dedicata alla Madonna omonima. Ogni anno, i galatinesi celebrano una festa grandiosa in suo onore, combinando sacro e profano: l’intera città di Galatina partecipa per due giorni a processioni religiose, concerti e una fiera di artigianato.
A metà luglio, Galatina celebra la Notte Medievale, un evento serale con rievocazioni storiche, musica e mercatini. È l’occasione per gustare la cucina salentina: carne di cavallo cotta nelle terrecotte tradizionali, verdure selvatiche e le rustiche ‘cadde cadde’, pagnottelle ripiene di grano, pomodoro e mozzarella.
Conclusioni
Il territorio dell’entroterra leccese è rinomato per la produzione di eccellenti primizie ortofrutticole. Il terreno argilloso è particolarmente adatto alla coltivazione della patata novella, ma il vero cuore dell’economia regionale è rappresentato dai vitigni.
A breve distanza dalla città, lungo la strada per Maglie, si trova un luogo ideale per soggiornare con la famiglia in un contesto storico. La Torre, così si chiama, è immersa in una vasta e ombrosa boscaglia, un tempo luogo di ritrovo dei carbonari nel Settecento. Oggi, è una masseria didattica e un agriturismo, dove si possono gustare autentiche delizie di produzione propria, come l’olio extravergine d’oliva locale e il vino Aleatico di Puglia D.O.C.